Uno scioccante editoriale è oggi apparso su Science: “It ain’t over ’til it’s over” (lascio a voi il piacere della traduzione). Il suo contenuto tratteggia eventi specificamente americani ma è simile a quanto oggi accade anche in Italia.
Conte prima, Draghi poi, si sono impegnati a "seguire la scienza" con CTS e ISS. Il governo ha fatto una grande scommessa sul fatto che i vaccini avrebbero fornito un'immunità di gregge e posto fine alla pandemia, consentendogli di passare alle priorità economiche (oggi anche di guerra).
Ma non è stato così. Prima il governo ha detto che siamo fuori dalla pandemia, poi che siamo fuori dalla fase acuta, poi che siamo alla fine dell’ondata invernale, poi … chissà. Continuiamo ad entrare ed uscire da qualcosa di non definito.
Questi messaggi contrastanti sono emanati dal governo ormai da mesi e, sebbene coloro che dispongono di risorse (i più facoltosi) abbiano strumenti per gestire la COVID-19, è necessario prestare attenzione affinché coloro che non dispongono di tali mezzi (la maggioranza) non vengano dimenticati. Era difficile immaginare che oggi saremmo finiti per ammazzare solo i vecchietti, anche se le RSA sono state un illuminante esempio prodromico.
L'evoluzione della pandemia e le varianti a ripetizione hanno mantenuto critica e alta la pandemia in corso. Ciò ha messo il governo in una situazione molto difficile che si è manifestata con la odierna poca volontà politica di continuare a spingere con vaccini e tamponi. Purtroppo, la pandemia è tutt'altro che finita. A questo si aggiungono le crescenti preoccupazioni per l'inflazione e per la guerra in Ucraina, per cui la risposta è stata il solito messaggio a cui i politici si rivolgono sempre quando non sanno che fare: la responsabilità personale.
Fatti vaccinare, fatti il booster, indossa la mascherina, chiedi una prescrizione per l'antivirale Paxlovid (se lo desideri), ecc., ecc. Questo va bene se non sei anziano ed hai un sistema immunitario sano (e giovane), sei supportato da un ottimo servizio sanitario e dalla capacità di sapere dove andare per farti curare in tempo.
Purtroppo non è così. Nulla è cambiato. La pandemia si sta semplicemente spostando verso persone lavorativamente meno esposte, più stanziali in casa, più nascoste, e quindi che possiamo ignorare un po’. È andata nelle zone a più basso livello socio-economico e quindi in una comunità che già stava affrontando disparità nel trattamento della salute. Ma notiamo anche che tutti i palazzi del potere sono ben protetti, con sistemi di abbattimento degli aerosol infetti, mascherine a go go, igiene continua, per cui le vite dei loro abitanti sono state raramente toccate dalla violenza pandemica e pertanto essi sono diventati particolarmente poco inclini a spiegare, raccomandare, informare, preoccuparsi.
Inoltre, negli ambienti in cui tutti noi siamo a rischio, come accade per il contagio condiviso attraverso l'aria che respiriamo, dobbiamo anche stare attenti a contenere il nichilismo: cioè, l'atteggiamento dei molti secondo cui prevenire il contagio non vale la pena.
SARS-CoV-2 sta rapidamente mutando e ricombinando, e più varianti e sotto-varianti, potenzialmente più aggressive e patogene, sono all'orizzonte. Il mondo è globalmente ancora poco vaccinato e anche in paesi ricchi le risorse sono distribuite in modo iniquo. Non è assolutamente finita.
Pertanto, vale sempre …. “e io speriamo che me la cavo”.
Riflettete
Un saluto