mag52023
Carcinoma polmonare non a piccole cellule, Aifa rende rimborsabile farmaco di precisione
L'Aifa ha deciso di rendere rimborsabile capmatinib, un nuovo farmaco orale di precisione indicato per i pazienti con Nsclc Metex14-mutato in progressione dopo un trattamento con un inibitore di checkpoint immunitario e/o una chemioterapia a base di platino. Circa la metà dei pazienti che sviluppano un Nsclc può presentare mutazioni genetiche e, in particolare, il 3-4% presenta lo skipping dell'esone 14 di Met (Metex14) che determina la perdita della trascrizione di una parte del gene, di solito mutualmente esclusiva rispetto alle altre mutazioni note. A causa di questa alterazione nel Dna le cellule tumorali producono una forma anomala della proteina Met, che possiede attività tirosin-chinasica. La mutazione Metex14 favorisce la crescita e la proliferazione tumorale e rappresenta un fattore prognostico negativo, così come l'età avanzata della popolazione coinvolta: l'età mediana alla diagnosi è di 73,7 anni rispetto ai 64,2 della popolazione senza tale mutazione. I pazienti con mutazione Metex14, inoltre, sviluppano una forma aggressiva di malattia con alta incidenza di metastasi cerebrali od ossee, alle quali si associa una bassa sopravvivenza e un impatto fortemente negativo sulla qualità della vita. «Il Nsclc è una patologia che può presentare diverse mutazioni genetiche ed è cruciale identificarle tramite una corretta profilazione molecolare al momento della diagnosi» ha affermato Angelo Paolo Dei Tos, docente di Anatomia patologica all'Università di Padova e direttore del Dipartimento di Diagnostica integrata dell'Azienda ospedale-università Padova. «Tra le mutazioni che si riscontrano nel Nsclc vi è Metex14 su cui si può agire per interferire con lo sviluppo del tumore» ha spiegato. Ora è disponibile capmatinib che agisce proprio su questo specifico bersaglio. L'efficacia e la tollerabilità di capmatinib sono state valutate nello studio multicentrico, in aperto, di fase 2 Geometry Mono-1 condotto su pazienti con Nsclc e disregolazione di Met suddivisi in sette coorti di trattamento, con assegnazione effettuata in base alla linea di terapia e al tipo di alterazione del gene Met. Questo farmaco è l'unico inibitore di Met con dati prospettici di attività sia per la prima che per la seconda linea di trattamento. I risultati dello studio Geometry Mono-1 hanno mostrato un tasso di risposta obiettiva del 44% e una sopravvivenza complessiva mediana (mOs) di 14,85 mesi. Inoltre, i dati di real world hanno riportato una sopravvivenza complessiva (Os) di 17,2 mesi.
«Capmatinib è un inibitore di Met competitivo, selettivo ed efficace, come dimostrato dallo studio clinico Geometry Mono-1 che ha evidenziato l'attività antitumorale sostanziale, rapida e duratura del farmaco, confermata anche dagli endpoint secondari e dalle analisi di sottogruppo» ha commentato Silvia Novello, docente di Oncologia medica presso il Dipartimento di Oncologia dell'Università di Torino e responsabile della Struttura semplice dipartimentale di Oncologia polmonare dell'Aou San Luigi. «Inoltre, i risultati hanno evidenziato come il profilo di sicurezza rilevato in tutti i pazienti arruolati nello studio sia abbastanza gestibile». La rimborsabilità di capmatinib nel nostro paese, ha aggiunto Novello, rappresenta un grande passo in avanti per la comunità scientifica che adesso ha a disposizione una nuova arma terapeutica mirata per pazienti che finora venivano trattati allo stesso modo di quelli senza mutazione Metex14. Più in dettaglio, in assenza di terapie specifiche per la mutazione Metex14 rimborsate in prima linea e nelle linee successive, in Italia si utilizzavano gli stessi regimi immunoterapici e/o chemioterapici (da soli o in combinazione) impiegati in pazienti con Nsclc senza tale mutazione. Con capmatinib gli oncologi dispongono di un'opzione terapeutica specifica per questo sottogruppo di pazienti, dopo un trattamento standard di prima linea. La mutazione Metex14 - ha spiegato Cesare Gridelli, direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia dell'Azienda ospedaliera "S.G. Moscati" di Avellino - ricopre un'importanza particolare poiché, a differenza di molte altre mutazioni note, è espressa in buona percentuale anche nei fumatori. «Capmatinib può rappresentare un'opzione terapeutica per i pazienti con questo tipo di mutazione che siano in progressione nonostante un trattamento standard di prima linea» ha affermato Gridelli, aggiungendo che «si tratta di pazienti che manifestano un'alta incidenza di metastasi cerebrali contro cui capmatinib ha mostrato un'azione specifica».