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giu12023

Farmaci HIV, con rimborsabilità PrEP vantaggi sanitari ed economici. Gli studi al congresso Icar

L'AIFA ha confermato la delibera del 26 aprile in cui ammette la rimborsabilità della Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) per ridurre il rischio di infezione da HIV. Una decisione che allinea l'Italia ad altri Paesi europei e che permetterà nei prossimi anni di ottenere significativi progressi nell'arginare la diffusione del virus, ma anche risparmi per il SSN.

La PrEP permette di evitare l'infezione nelle popolazioni che in base ai dati epidemiologici sono maggiormente esposte al virus: Maschi che fanno Sesso con Maschi (MSM), donne ad alto rischio, transgender, sex worker. Si può assumere in modalità continuativa, con una pillola al giorno, oppure on demand, al bisogno, in associazione a un possibile episodio a rischio di acquisizione di HIV per via sessuale. Fino ad ora, il suo costo ammontava a circa 60 euro per ogni confezione da 30 cpr.

"La decisione di AIFA di rendere rimborsabile anche in Italia la strategia di PrEP basata sull'assunzione della terapia orale a base di tenofovir/emtricitabina era attesa da tempo e la accogliamo con grande soddisfazione - sottolinea la Prof.ssa Annalisa Saracino - Fino ad oggi, infatti, ad assumerla era solo una ridotta proporzione rispetto alle persone che potrebbero avvantaggiarsene, con disparità basate anche su differenze demografiche e socio-economiche. In particolare, l'OMS sottolinea quanto l'accesso alla PrEP sia ancora marginale nelle persone che fanno uso di sostanze per via endovenosa, nei sex worker, nelle donne in gravidanza e nei giovani sotto i 18 anni".

"Diversi lavori condotti dal 2015 ad oggi hanno dimostrato come il costo della PrEP abbia da sempre rappresentato un'importante barriera per l'avvio, l'aderenza e mantenimento in cura- continua la Prof.ssa Saracino - In uno studio condotto a Los Angeles nel 2017 su oltre 700 MSM e pubblicato sulla rivista JAIDS, il costo della PrEP risultava essere tra gli intervistati la seconda causa, dopo la paura degli effetti collaterali, di mancata aderenza, determinandone l'interruzione nel 40% dei casi".

I Recenti studi in proposito saranno al centro della 15a edizione del Congresso ICAR - Italian Conference on AIDS and Antiviral Research https://www.icar2023.it/, punto di riferimento per la comunità scientifica in tema di HIV-AIDS, Epatiti, Infezioni Sessualmente Trasmissibili e virali. ICAR è organizzato sotto l'egida della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, di tutte le maggiori società scientifiche di area infettivologica e virologica e del mondo della Community. Il Congresso si terrà a Bari, presso l'Università degli Studi Aldo Moro, dal 14 al 16 giugno.

"La decisione di AIFA rappresenta un grosso traguardo, a cui le associazioni della community hanno lavorato per tanti anni - evidencia Michele Formisano - Questo passo avanti, oltre a un beneficio economico, implica anche un progresso socio-culturale: si supera il pregiudizio per cui la PrEP sia destinata solo ad ambiti promiscui e lo Stato riconosce che è uno strumento di prevenzione importante per tutti, certificandone pertanto l'utilità nel limitare la diffusione dell'HIV. Nei Paesi europei dove la PrEP è gratuita vi è stato un calo notevole delle nuove infezioni da HIV".

La decisione di AIFA rappresenta un punto di partenza, in quanto molto resta ancora da fare in tema di prevenzione. Anzitutto serve maggiore informazione che ne favorisca l'uso e l'aderenza. "Una recente meta-analisi pubblicata a fine 2022 sulla disponibilità all'avvio della terapia, che ha incluso 156 studi da vari Paesi per un totale di oltre 230mila pazienti in PrEP, descrive come la scarsa conoscenza di questa strategia tra la popolazione a rischio sia il principale ostacolo alla diffusione della PrEP e che solo un'azione proattiva di informazione e di aumento della percezione del rischio, con interventi personalizzati e con il coinvolgimento della Community associato all'offerta della terapia, portino ad un aumento dei tassi di utilizzo su scala globale" evidenzia la Prof.ssa Saracino.

"Nella fase attuale auspichiamo che ogni regione faccia propria in breve tempo la decisione dell'AIFA - sottolinea Formisano - Altra questione da dirimere è quella degli esami di controllo, perché la PrEP richiede controlli regolari, con costi che ammontano a 500-600 euro l'anno. Anche questo è un ostacolo economico che può minacciare la continuità nella terapia".
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