nov92011
Negli Stati Uniti e in Europa l’assunzione di integratori alimentari è aumentata in modo significativo negli ultimi anni. Spesso l’obiettivo dei consumatori è la prevenzione di patologie croniche, tuttavia permangono numerose lacune sulle conseguenze...

nov82011
Nell’immaginario collettivo, l’utilizzo degli “integratori” multivitaminici o di una supplementazione con i sali minerali si dovrebbe accompagnare ad un miglioramento quali-quantitativo della spettanza di vita. Nonostante questa diffusa convinzione,...

nov82011
Gli outcome compositi abitualmente impiegati nei trial sullo scompenso cardiaco, come il tempo alla morte per cause cardiovascolari o al primo ricovero per scompenso, presentano riconosciute limitazioni. Dai ricercatori coinvolti nello studio Charm (Candesartan...

ott282011
La misurazione dell'escrezione urinaria di un marcatore di ossidazione dell'Rna, quale l'8-oxo-7,8-diidroguanosina (8-oxoGuo), effettuata poco dopo la diagnosi di diabete di tipo 2, è in grado di predire la mortalità a lungo termine del paziente, indipendentemente...

ott252011
L’esacerbazione dell’asma in gravidanza è frequente ed è responsabile di morbilità materna e fetale (basso peso alla nascita, distress materno, ricorso maggiore all’assistenza sanitaria). Le decisioni terapeutiche basate sulla conta eosinofila nello sputo...

ott252011
Messerli non è mai stato amico dei tiazidici, in particolare dell’idroclorotiazide (HCTZ); ne è testimone una lunga serie di metanalisi pubblicate da lui e dal suo gruppo. Ancora recentemente sull’American Journal of Medicine egli compie un escursus su...

ott212011
L'isolamento di Pseudomonas aeruginosa nell'espettorato di pazienti ospedalizzati per riacutizzazione di broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) è un marker prognostico di exitus a 3 anni. La prognosi scarsa è indipendente da quella predetta da...

ott52011
Il ricorso a una strategia intensiva di controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo 2, rispetto a un metodo standard, non riduce gli effetti avversi della patologia sul decadimento cognitivo e, anzi, si associa a una maggiore mortalità. È il...

set202011
La riabilitazione cardiaca (Cr) post-infarto miocardico basata sull'esercizio fisico è associata a riduzioni dei tassi di mortalità e di reinfarto. Lo dimostra una meta-analisi di trial randomizzati controllati - effettuata da Patrick R. Lawler, dell'università...

set152011
Il deterioramento cognitivo di grado leggero o anche moderato/severo, valutato tramite il Short portable mental status questionnaire, si associa a un aumento del rischio di morte. A questa conclusione giungono Greg A. Sachs e collaboratori dell'Indiana...